Autore |
Pulp Fiction |
royearle ex "meskal"
Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 23-11-2005 21:27 |
|
quote: In data 2005-11-23 21:15, liliangish scrive:
quote: In data 2005-11-23 21:11, meskal scrive:
quote: In data 2005-11-23 21:06, liliangish scrive:
quote: In data 2005-11-23 13:28, meskal scrive:
quote: In data 2005-11-22 20:48, liliangish scrive:
ah ma potevate dirlo, che su questo forum stavate riscrivendo la storia del cinema...
me ne sarei tenuta fuori, io povera mortale.
|
Beh, ma non mi pare che hai detto stronzate.
O vuoi dire che ne abbiamo dette noi?
|
volevo ironizzare sulla prosopopea di alcuni, che mal colgono...
|
E di chi?
|
eh... ma tu mi stai facendo il verso o cosa?
non ce l'ho con te, ce l'ho con Schizo.
|
Ah, vabbè, ma Schizo è scatenato... |
|
royearle ex "meskal"
Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 23-11-2005 21:29 |
|
Fornara è amatissimo da queste parti... |
|
NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 23-11-2005 21:34 |
|
Ah Sand, lasciamo in pace il povero Duchamp.
La differenza consiste in questo:
Duchamp, così come gran parte del corrente dadaista, ha distrutto la corrente artistica precedente creandone uno completamente nuovo, nato dalle ceneri che nulla ha a che fare con l'arte precedente.
In questo senso, una rivoluzione pari al Duchamp potrebbe essere collegato alla Nouvelle Vague, in particolare a Fino all'ultimo respiro (JLG), che ha distrutto tutte le regole fondamentali della grammatica filmica per creare una nuova forma di estetica dell'immagine.
In Tarantino ciò non avviene perchè non si discollega mai dal Cinema precedente, in quanto lo riporta in vita (o dovrei dire in morte?) tramite la loro messa in scena cambiando prettamente il livello etico di significazione.
Duchamp non ha riportato una Monnalisa che caga al cesso.
Tarantino invece, ha riportato la vagabonda Fujitiana per sputtanarla a modo suo.
Se Tarantino creasse dalle ceneri ciò che fa, allora si che sarebbe un grande.
Forse
_________________
[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 23-11-2005 alle 21:37 ] |
|
royearle ex "meskal"
Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 23-11-2005 21:40 |
|
Vabbè, non cagherà al cesso la Monnalisa di Duchamp ma le ha fatto i baffi...
Comunque secondo me state un po' esagerando questa presunta vena iconoclasta, dissacratoria e rivoluzionaria di Tarantino... |
|
sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 23-11-2005 22:32 |
|
quote: In data 2005-11-23 21:34, NancyKid scrive:
In questo senso, una rivoluzione pari al Duchamp potrebbe essere collegato alla Nouvelle Vague, in particolare a Fino all'ultimo respiro (JLG), che ha distrutto tutte le regole fondamentali della grammatica filmica per creare una nuova forma di estetica dell'immagine.
|
ma assolutamente no. i giovani turchi hanno cambiato le regole del cinema; Duchamp ha cambiato le regole del sistema arte. poi ha provato a cambiare anche le regole del cinema, ma non c'è riuscito.
l'arte cambia quando da techné e capacità d'esecuzione diventa modo diverso di vedere le cose, quando da formale diventa concettuale.
non c'è più bisogno di creare forme per essere artisti, infatti è da Murnau ed Ejzenstein che nessuno ne inventa più, quello che è necessario è esprimere dei concetti mostrando le cose in maniera diversa da come le si possono vedere "normalmente".
Tarantino, l'ho detto migliaia di volte, riflette il pattume della società moderna, spogliando i mezzi linguistici del cinema di tutti i loro livelli di significazione. la frase che ha citato marco ("i miei film mica devono comunicare qualcosa, sono semplicemente banali e a me piacciono così") è altamente significativa in questo senso.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
|
royearle ex "meskal"
Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 23-11-2005 23:26 |
|
Per curiosità, di quella frase citata da Marco si potrebbe conoscere la fonte? |
|
stilgar
Reg.: 12 Nov 2001 Messaggi: 4999 Da: castelgiorgio (TR)
| Inviato: 23-11-2005 23:26 |
|
quote: In data 2005-11-23 21:23, Marco82 scrive:
chiaro, creare un linguaggio (filmico e non) nuovo per fare Cinema per me è arte, quindi il termine "artista" lo darei a mario bava per cani arrabbiati, non a t. per le iene, per esempio.
O no?
|
Beh ma che c'entra?! Bava era un genio, quello è poco ma sicuro.
Io ho detto di saperne di quel tipo di cinema perchè proprio tu dicevi che tanti parlano di Tarantino come riscopritore di un cinema che poi in realtà non conoscono. Per me non è così.
_________________
Profundis - L'anima nera della rete |
|
NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 23-11-2005 23:40 |
|
quote: In data 2005-11-23 22:32, sandrix81 scrive:
quote: In data 2005-11-23 21:34, NancyKid scrive:
In questo senso, una rivoluzione pari al Duchamp potrebbe essere collegato alla Nouvelle Vague, in particolare a Fino all'ultimo respiro (JLG), che ha distrutto tutte le regole fondamentali della grammatica filmica per creare una nuova forma di estetica dell'immagine.
|
ma assolutamente no. i giovani turchi hanno cambiato le regole del cinema; Duchamp ha cambiato le regole del sistema arte. poi ha provato a cambiare anche le regole del cinema, ma non c'è riuscito.
l'arte cambia quando da techné e capacità d'esecuzione diventa modo diverso di vedere le cose, quando da formale diventa concettuale.
non c'è più bisogno di creare forme per essere artisti, infatti è da Murnau ed Ejzenstein che nessuno ne inventa più, quello che è necessario è esprimere dei concetti mostrando le cose in maniera diversa da come le si possono vedere "normalmente".
Tarantino, l'ho detto migliaia di volte, riflette il pattume della società moderna, spogliando i mezzi linguistici del cinema di tutti i loro livelli di significazione. la frase che ha citato marco ("i miei film mica devono comunicare qualcosa, sono semplicemente banali e a me piacciono così") è altamente significativa in questo senso.
|
No no, non confondiamo zuppa con pan bagnato.
La rivoluzione dada era fondamentalmente basata sulla distruzione dell'arte con l'arte. Ovvero sull'annientamento di tutte le regole precedenti formando una sorta di anarchia espressiva, quando in realtà il concetto di fondo era ben diverso (bisogna conoscere l'arte per distruggerla e formarne una nuova tipologia). Stesso procedimento addottato dai giovani turchi formatosi coi cineclub, assimilando la grammatica della macchina da presa prima di abolirli tutti a cospetto di un'anarchia artistica (non a caso le critiche mosse alla nouvelle vague useranno il termine "dilettantismo") che mostra la propria revoluzione proprio in questa destrutturalizzazione.
Così in Duchamp otteniamo i Really made, appunto l'abolizione di tutti i concetti artistici classici (ma anche moderni) precedenti.
Con Tarantino non abbiamo un'abolizione, abbiamo una rifacettatura. Io lo collocherei più ad una "caricatura", un po' come QUESTO , ovvero la ripresa di un estetica cinematografica precedente denudata delle sue significazioni originali. Che poi la finalità sia nobile o importante (quel che tu hai esplicato non la è affatto), poco importa.
Per Stil: Certo, ci sono le rare eccezioni, ma per sfortuna ho la vaga impressione che il 99% della gente che difende Tarantino in questo topic non conosca affatto gente come il già sovracitato Fujita o più banalmente, anche mario bava.
_________________
[ Questo messaggio è stato modificato da: NancyKid il 23-11-2005 alle 23:42 ] |
|
Chenoa
Reg.: 16 Mag 2004 Messaggi: 11104 Da: Vittorio Veneto (TV)
| Inviato: 23-11-2005 23:44 |
|
quote: In data 2005-11-23 23:40, NancyKid scrive:
Così in Duchamp otteniamo i Really made, appunto l'abolizione di tutti i concetti artistici classici (ma anche moderni) precedenti.
| Solo una correzione:Ready Made... |
|
sandrix81
Reg.: 20 Feb 2004 Messaggi: 29115 Da: San Giovanni Teatino (CH)
| Inviato: 23-11-2005 23:46 |
|
quote: In data 2005-11-23 23:44, Chenoa scrive:
Solo una correzione
|
solo una, ma da fare ce ne sarebbero a decine.
_________________ Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina. |
|
Kieslowski
Reg.: 09 Mag 2005 Messaggi: 1754 Da: Reykjavik (es)
| Inviato: 23-11-2005 23:47 |
|
quote: In data 2005-11-23 22:32, sandrix81 scrive:
quote: In data 2005-11-23 21:34, NancyKid scrive:
In questo senso, una rivoluzione pari al Duchamp potrebbe essere collegato alla Nouvelle Vague, in particolare a Fino all'ultimo respiro (JLG), che ha distrutto tutte le regole fondamentali della grammatica filmica per creare una nuova forma di estetica dell'immagine.
|
ma assolutamente no. i giovani turchi hanno cambiato le regole del cinema; Duchamp ha cambiato le regole del sistema arte. poi ha provato a cambiare anche le regole del cinema, ma non c'è riuscito.
l'arte cambia quando da techné e capacità d'esecuzione diventa modo diverso di vedere le cose, quando da formale diventa concettuale.
non c'è più bisogno di creare forme per essere artisti, infatti è da Murnau ed Ejzenstein che nessuno ne inventa più, quello che è necessario è esprimere dei concetti mostrando le cose in maniera diversa da come le si possono vedere "normalmente".
Tarantino, l'ho detto migliaia di volte, riflette il pattume della società moderna, spogliando i mezzi linguistici del cinema di tutti i loro livelli di significazione. la frase che ha citato marco ("i miei film mica devono comunicare qualcosa, sono semplicemente banali e a me piacciono così") è altamente significativa in questo senso.
|
In parte 'L'anno scorso a Marienbad' ne ha cambiato la strutturazione temporale ma è stato un caso a se stesso (o se vogliamo, relativo al cinema di Resnais) ma anch'esso, nella sua grandezza, non ha inventato nulla
_________________
|
|
NancyKid ex "CarbonKid"
Reg.: 04 Feb 2003 Messaggi: 6860 Da: PR (PR)
| Inviato: 23-11-2005 23:48 |
|
quote: In data 2005-11-23 23:44, Chenoa scrive:
quote: In data 2005-11-23 23:40, NancyKid scrive:
Così in Duchamp otteniamo i Really made, appunto l'abolizione di tutti i concetti artistici classici (ma anche moderni) precedenti.
| Solo una correzione:Ready Made...
|
uh grazie
ps:
sand fottiti
_________________ eh? |
|
royearle ex "meskal"
Reg.: 06 Mag 2005 Messaggi: 6294 Da: napoli (NA)
| Inviato: 24-11-2005 00:04 |
|
quote: In data 2005-11-23 23:40, NancyKid scrive:
assimilando la grammatica della macchina da presa prima di abolirli tutti a cospetto di un'anarchia artistica (non a caso le critiche mosse alla nouvelle vague useranno il termine "dilettantismo") che mostra la propria rivoluzione proprio in questa destrutturazione.
|
Più giusto destrutturazione, anarchia artistica non c'entra tanto: suppongo che tu ti riferisca principalmente ad "A bout de souffle", dove la trasgressione delle regole ha lo scopo di rendere evidente il grado di falsificazione ideologica della realtà insito nel linguaggio del cinema americano classico, perciò stacchi di montaggio evidenti e "sbagliati", sguardo in macchina, ecc.ecc. Ma in realtà si è trattato del tentativo di elaborazione, almeno da parte di Godard, di un nuovo linguaggio e di un nuovo cinema, e non della ricerca di un'anarchia, intesa come assenza di regole.
In realtà si trattava da parte sua di tentare un cinema che favorisse una certa distanza critica, da parte dello spettatore, sulla scia di Brecht, per riuscire a portare degli elementi di riflessione(ma anche per altri versi per introdurre nel film un elemento ancora più personale, letteralmente parlando allo spettatore in prima persona), e quindi di inventare un linguaggio che fosse per forza di cose diverso da quello costruito in favore dell'immedesimazione nella vicenda narrata e nei personaggi e basato sul massimo coinvolgimento emotivo del pubblico.
|
|
AlZayd
Reg.: 30 Ott 2003 Messaggi: 8160 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-11-2005 03:05 |
|
Certo è che paragonare l'arte "eversiva" di Duchamp e Picasso al cinema mainstream di Tarantino (che pure può piacere al grande e al piccino) fa passare la voglia didiscutere. Oggi come oggi, sia nel cinema, sia nelle altre espressioni artistiche, tutte, nessuna esclusa, non c'è nulla che possa essere minimamente comparata a quella stagione della creatività che ha profondamente segnato la traiettoria artistica, culturale e di costume del '900. Tarantino non ha inventato nulla. Ha solo riproposto - e non riscoperto, perchè se ci arrivasse una minima parte di tutto il cinema che viene girato nel mondo intero capiremmo che c'è chi sa osare molto di più di Tarantino - schemi filmici stra-conosciuti, in modo puramente conformista ed industriale, mediante revisioni, aggiormenti e trucchi rifatti. E poco, è molto, chissà.., a me personalmente a volte piace a livello d'intrattenimento, anche intelligente, ma è poco ma sicuro che il ruolo dei signori artisti sopracitati a sproposito, Tarantino non lo riveste manco in sogno.
_________________ "Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel |
|
kagemusha
Reg.: 17 Nov 2005 Messaggi: 1135 Da: roma (RM)
| Inviato: 24-11-2005 08:55 |
|
[quote]In data 2005-11-23 20:19, NancyKid scrive:
[quote]In data 2005-11-23 18:27, Marco82 scrive:
quote: In data 2005-11-23 14:05, Ayrtonit scrive:
E io non è che ne abbia poi troppa, però una cosa la volevo precisare: la parola "originalità" putroppo ultimamente la si usa con il contagoccie, in quanto so (sappiamo?) benissimo che ormai i film veramente "originali" (anche se poi bisognerebbe anche spiegare cos'è sta originalità) sono pochissimi, quindi sarebbe proprio assurdo criticare t. semplicemente perchè non lo è.
Il problema del taranta non è banalmente questo, ma è molto più grave, e si può riassumere in 2 punti fondamentali:
il primo: i tanto famosi livelli di significazione presenti nei film da lui "omaggiati" (:lol:) che nei suoi film vengono totalmente stravolti, resi ridicoli in alcuni casi e privati completamente della loro importanza in altri. Quindi il male non è che copia, il male è che copia "abbassando" il livello effettivo del linguaggio originale e questo è gravissimo, andrebbe odiato anche solo per questo
il secondo: il t. viene tanto glorificato da alcuni ragazzi della "nuova generazione" poichè quest'ultimi conoscono poco (o conoscono con superficialità) i film che lui stesso và a "omaggiare": in tanti sono bravi a dire che tarantino "omaggia" i film-samurai degli anni 70, poi però nessuno va a vederseli per capire qual'è la vera differenza. E questo è male, perchè così facendo l'importanza di quei film viene messa in ombra invece da quella dei film di t., come se infondo dicessero la stessa cosa solo che t. adesso "li riporta alla luce".
E questo per un cinefilo è orribile, osceno e quant'altro Perchè si vede paragonati gli inventori di alcune particolari trovate registiche a quest'uomo che (come detto prima) non solo copia ma addirittura "storpia", e tutto questo è inaccettabile.
Basterebbe che tutta questa gente ampliasse la propria cultura cinematografica e la finiremmo subito di parlare visto che tutto questo che ho detto sta lì nelle varie vhs dei film "vecchi" citati, ma certa gente preferisce ripetere per l'ennesima volta che t. è geniale anzichè andare a vederseli...
|
Gravissimo? storpiare? addirittura! e perchè non chiami la CIA? Scusa ma io ho visto i film di samurai, ho visto Leone ho visto Fulci ho visto Uomini e cobra e non solo apprezzo T. ma non vedo come questi film ne escano danneggiati. Se qualcuno non li va a vedere perchè preferisce rivedere KILLBILl è un deficente e sono affari suoi non credo che T. sia responsabile di questo. Se qualcuno cerca l'hagakure e lo zen in T. cerca nel posto sbagliato ovviamente. Guarda che il primo a non prendersi sul serio è proprio T. Il suo è un gioco di citazioni di riferimenti e di contaminazione dei generi (e un atto d'amore verso il cinema) che può divertire chi sta al gioco o indignare chi è impegnato a sentirsi inteligente perchè conosce i film da cui T. ha attinto. A non vedere ciò che c'è di grande in T. ci perdi solo tu. Provo a dirtelo io: grande direzione d'attori, infallibile senso dell'ironia, senso del ritmo e dei tempi narrativi, bel montaggio, grande capacità di fondere comicità e violenza e dramma e commedia, grande capacità di giocare con le aspettative dello spettatore, dialoghi da antologia (almeno fino a killbill), grande gusto musicale, gusto del particolare...
che diavolo, anche se avesse copiato ogni singola scena dei suoi film sarebbe cmq un regista di prim'ordine...
Bisogna andare oltre la cinefilia e anche oiltre l'anticinefilia. |
|
|